Progetto di recupero: LA PESA A BILICO SU ROTAIA DELLO ZUCCHERIFICIO DI CLASSE

Premessa storica

L’impianto dello zuccherificio a Classe Fuori, i cui lavori di costruzione iniziarono nell’agosto 1899, determinò la necessità di realizzare in tempi rapidi un collegamento con la vicina linea ferroviaria Ravenna-Rimini, gestita dalla Rete Adriatica della Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali. Il primo sopralluogo venne effettuato nello stesso mese di agosto come riportato in un breve articolo pubblicato su Il Ravennate: “Giorni sono si trovavano a Classe fuori alcuni Ispettori della Rete Adriatica e l’ingegner Ugo Vignuzzi per trattare del raccordamento della ferrovia onde facilitare il trasporto delle barbabietole alla nuova fabbrica.” Lo stabilimento fu quindi collegato alla stazione di Classe attraverso l’installazione di un binario che consentiva l’arrivo e la messa in opera in modo più agevole sia del materiale necessario alla realizzazione delle strutture murarie che degli impianti industriali provenienti dalla Boemia. In seguito, con l’apertura della fabbrica, sul raccordo si effettuavano il conferimento delle barbabietole e le spedizioni di polpe, l’arrivo delle materie prime energetiche e l’inoltro alle raffinerie dello zucchero greggio prodotto. Probabilmente nel 1900 fu realizzato il terzo binario della stazione di Classe, ad esclusivo servizio dello zuccherificio e sul raccordo ferroviario fu predisposta una pesa a bilico su rotaia, costruita nel 1899 dalla ditta Antonio Opessi di Torino, per la pesatura dei carri ferroviari in uscita e in entrata allo stabilimento saccarifero, con annesso casotto in muratura per l’operatore. L’impianto di pesatura fu operativo fino al 1982, ultimo anno di attività dello zuccherificio, con una movimentazione annuale di circa 1500 carri ferroviari.
Dalla chiusura dello zuccherificio di Classe, il piccolo edificio in muratura situato nei pressi del passaggio a livello di via Classense che ospita il bilanciere per le operazioni di pesatura dei vagoni ferroviari, è in totale abbandono. Fino a pochi anni fa era completamente ricoperto da una fitta trama di rovi al punto che anche l’area circostante risultava impenetrabile, ma recentemente, grazie alla buona volontà di alcuni operatori del Comitato Cittadino di Classe, la struttura e l’area circostante sono state adeguatamente ripulite. Purtroppo le intense nevicate del 2012 hanno prodotto un preoccupante cedimento di parte del tetto, per cui oggi la struttura è pericolante e recintata da transenne per evitare il rischio di incidenti a causa di ulteriori possibili crolli. Da diverso tempo l’associazione Classe Archeologia e Cultura, che opera per la tutela e valorizzazione del territorio classicano, sta valutando l‘opportunità di promuovere un intervento di restauro conservativo.  A tal proposito, ha avviato una serie di contatti con l’Amministrazione comunale, in particolare con l’assessore al Patrimonio Andrea Corsini e con il Comitato Cittadino di Classe al fine di individuare  le forme più opportune per realizzare il recupero della struttura. Nella mattinata di venerdì 6 giugno si è svolto un sopraluogo, presenti l’assessore Corsini, l’ing. Bondi, l’arch. Berti del Comune di Ravenna, il presidente del Consiglio territoriale Ravenna sud, Antonio Mellini e rappresentanti dell’associazione Classe Archeologia e Cultura e del Comitato Cittadino di Classe. L’impegno assunto dai tecnici è quello di realizzare in tempi  brevi il progetto di recupero, sul quale valutare in seguito le possibilità di intervento. La pesa a bilico su rotaia e il binario di raccordo, una volta completata la ristrutturazione dell’edificio, potrebbero integrarsi con il vicino parco pubblico e offrirebbero maggiore decoro al prospiciente ingresso del Museo del Territorio.

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